Gran Sasso: bocciato il progetto della nuova seggiovia delle Fontari

L’Aquila, 4 dicembre 2015 – La Regione ha deciso di bocciare il progetto della nuova seggiovia delle Fontari, abbandonando ogni ipotesi di distruzione di ambienti preziosi ed insostituibili e virando decisamente verso un modello di rilancio del Gran Sasso volto alla promozione della qualità del territorio e di un turismo basato sulla tutela dell’ambiente. Infatti, il Comitato Regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale, nella sua riunione di ieri stando alle prime informazioni disponibili, ha respinto il progetto del nuovo impianto sciistico, giudicandolo insostenibile sul piano ambientale ed indicando in un nuovo progetto che ricalchi il vecchio tracciato quello sul quale occorrerà ripetere la procedura di VIA.

Sembra proprio che si stia andando verso quanto sostenuto da sempre dalle Associazioni ecologiste, che vedono ora premiate le loro iniziative per impedire la realizzazione di un devastante progetto che avrebbe compromesso in modo irreparabile lo stato di conservazione di habitat e specie tutelate a livello nazionale ed europeo.

Le Associazioni ecologiste, riunite nel cartello EmergenzAmbiente Abruzzo, salutano con grande favore la nuova stagione di collaborazione su questi temi con la Regione, avviata in seguito al recente incontro con il Vice Presidente della Regione Giovanni Lolli e con il Direttore del Parco Nazionale del Gran Sasso Domenico Nicoletti, basata su un deciso rilancio delle attività economiche legate al turismo insieme a un netto miglioramento della qualità dell’ambiente e del turismo stesso, in linea con il percorso teso a far riconoscere dall’UNESCO le nostre montagne come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Gli interventi finanziati ed in corso di finanziamento da parte della Regione a favore del Gran Sasso (ammodernamento delle strutture turistiche esistenti; realizzazione, sistemazione e valorizzazione di una moderna ed articolata rete di sentieri per escursioni giornaliere e trekking di lunga durata, anche su terreno innevato; importanti interventi di rinaturalizzazione del territorio) consentiranno il rilancio delle attività economiche legate al turismo, che potrà così procedere di pari passo con il miglioramento della qualità dell’ambiente, con relativo aumento del valore dei servizi forniti dall’ecosistema e dell’occupazione locale.

Attraverso la riqualificazione in chiave ecologica dei complessi turistico-sciistici e l’attuazione di interventi di risanamento e rinaturalizzazione del territorio, si potrà finalmente sviluppare un turismo indipendente dalla presenza di neve sulle piste, in grado di rivitalizzare l’economia delle aree montane per tutto l’arco dell’anno e in modo durevole nel tempo, fornendo lavoro ad un gran numero di persone per decenni e migliorando e non peggiorando la qualità del nostro preziosissimo ambiente naturale.

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