2 giugno: da Monterchi a Città di Castello

Si riparte da Monterchi… ed è subito Umbria.

 
I paesaggi umbri non hanno nulla da invidiare alle Alpi.

 
“Daniele, che fiore è questo?” e il nostro GuiDaniele Moschini estrae il libro delle risposte.

 
Le bufale si godono il sole dopo tanti giorni di nuvole e pioggia.

 
Ogni ingresso in un bosco è come entrare in un ambiente con l’aria condizionata.

 
Proseguiamo lungo la Via Francigena: Città di Castello è vicina, ma anche le nuvole…

 
Quasi arrivati a Città di Castello, ecco l’immancabile pioggia…

 
…ma terminata la pioggia, ecco un inatteso regalo, anzi: doppio regalo!

1 giugno: da Sansepolcro a Monterchi

Lasciata Sansepolcro, attraversiamo i campi della Valtiberina per raggiungere Monterchi.

 
In marcia verso Monterchi

 
Dopo una bella salita arriviamo ai piedi di Citerna, gioiellino di borgo che attraversiamo poco prima di arrivare a Monterchi.

 
Dal belvedere di Citerna abbracciamo con lo sguardo tutta la strada percorsa nei primi giorni della Lunga Marcia: praticamente tutta la fascia montana visibile da sinistra a destra e poi la piana nel mezzo fino a Citerna.

 
Foto ricordo sul belvedere di Citerna.

 
Mimmo ci ricorda che, come ben sa chiunque percorra l’A1 in direzione sud, a un certo punto della vita si giunge a un bivio in cui bisogna scegliere: o Roma, o Orte!

 
Manca ormai poco per la bella Monterchi, dolcemente adagiata nel verde.
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Sapevate che a Monterchi c’è un interessantissimo Museo delle Bilance?
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Ma soprattutto c’è questa bellissima signora, la Madonna del Parto di Piero della Francesca, che ci fermiamo a salutare e ammirare con le sapienti spiegazioni di Lorenzo, la nostra guida di oggi (nel buio della foto, i marciatori seduti a terra in ossequio):
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E ora il meritato ristoro!
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31 maggio: dal Rifugio La Spinella a Sansepolcro

31 maggembre 2013, Rifugio La Spinella: il terzo giorno di marcia si annuncia decisamente poco primaverile!

 
Ma i nostri prodi marciatori non si lasciano fermare dalla bruma e partono per l’avventura.

 
Il bosco avvolto in una nuvola si rivela un luogo fatato e accogliente. Qui il saluto tra i marciatori e un Abete di Douglas, dagli aghi deliziosamente profumati di chewingum al limone.

 
A Germagnano ci fermiamo a visitare la Società Agricola Cooperativa Extravaganti, che produce latte d’asina. Nel frattempo sentiamo la pioggia sul tetto sempre più intensa…

 
Qui uno dei soci della cooperativa, Filippo (che gestisce anche La Spinella e ha trasformato i 9 marciatori dei primi giorni in una famiglia), spiega a Silvano Tagliavini che il povero stallone della fattoria, di nome Marco, prima di accoppiarsi con le femmine deve prendere parecchi calci in bocca…

 
All’uscita dalla fattoria, la pioggia è finita e possiamo proseguire per Sansepolcro un po’ più asciutti.

 
Arrivati a Sansepolcro, non c’è niente di meglio di una bevanda calda al bar. I nostri scarponi sono tutti coordinati nello stesso color fango, di gran voga nel mese di maggembre. Anche la terza tappa a piedi è fatta!

30 maggio: da Pieve Santo Stefano al Rifugio La Spinella

Secondo giorno di marcia a piedi, partenza da Pieve S. Stefano: oltre al sole del mattino ci saluta anche una vecchietta affacciata a una piccola finestra.

 
Ma un paio d’ore (di salita, ma dolce e costante) dopo, nuvole nere si addensavano su di noi… ahia, allora il meteo aveva ragione!

 
Ma niente paura, basta vestirsi da puffi, fantasmi e monaci…

…incuriosendo la popolazione locale presso il passo di Viamaggio…

 
…e salutando lungo il percorso gli abitanti più anziani e rispettabili…

 
Ed ecco che la pioggia ci dà tregua dopo neanche un’ora, lasciandoci arrivare sani e asciutti allo storico rifugio La Spinella (visibile in secondo piano nella foto).
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Gli eroici marciatori stanno finalmente per entrare al calduccio: nel rifugio ci aspettano camino acceso, caraffa di tè e una cena luculliana preparata dall’ospitalissimo Filippo.
Domani si rotola allegramente in discesa verso Sansepolcro!

29 maggio: da La Verna a Pieve Santo Stefano

La prima tappa a piedi della Lunga Marcia per L’Aquila dall’Emilia vede partire 6 ardimentosi marciatori da La Verna. Il tempo è un po’ uggioso ma non ci impedisce di ammirare una natura dalle mille sfumature di verde.
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Certo, in alcuni punti anche di color fango…
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Ma anche se un po’ infangati, i nostri marciatori arrivano a i marciatori arrivo a Pieve Santo Stefano risparmiati da Giove pluvio e soprattutto felici.
Vista di Pieve Santo Stefano

La Lunga Marcia per L’Aquila giorno per giorno: 26 e 27 maggio

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Dopo la piovosa partenza di sabato 25 insieme alla “Staffetta del cratere” conclusasi a Finale Emila, due belle giornate domenica e lunedì.

Domenica 26 abbiamo attraversato Sant’Agostino, Poggio Renatico, Molinella e Sant’Agata sul Santerno raggiungendo la tappa di arrivo di Lugo di Ravenna, dove si è tenuto un incontro pubblico promosso dall’Amministrazione Comunale per l’illustrazione del programma e degli scopi della Lunga Marcia e del lavoro svolto dall’Associazione Psicologi per l’Emergenza.

Lunedì 27 abbiamo proseguito attraverso Forlì, Forlimpopoli e Bertinoro fino a Mercato Saraceno, dove si è svolto un secondo incontro pubblico come a Lugo, ma questa volta con l’intervento del Prof. Camassi dell’I.N.G.V sul tema sismico.

L’accoglienza è stata molto festosa nei nostri confronti e negli incontri con le Amministrazioni Locali e le Associazioni del Volontariato abbiamo riscontrato grande interesse e un atteggiamento propositivo da parte dei soggetti coinvolti, con l’impegno di ritrovarci nel prossimo autunno per commentare i vari momenti della Lunga Marcia con le cittadinanze e intraprendere un percorso di costruzione della proposta legislativa insieme ai Consigli Comunali.

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La Lunga Marcia per L’Aquila giorno per giorno: 26 maggio

Il gruppo dei ciclisti è arrivato a Lugo di Ravenna.
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Ci racconta il nostro Silvano Tagliavini (del Circolo Naturalistico Novese):
È incredibile l’accoglienza che ci hanno fatto lungo il percorso nei comuni che man mano attraversavamo. Ci aspettavano per strada e dovevamo fermarci, abbiamo dovuto fermare il furgone ed aprire le porte, perché volevano a tutti i costi prendere le nostre magliette e contribuire all’iniziativa, e poi ci offrivano da mangiare e da bere… alla fine è stata un’avventura gastronomica!
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