DOCUMENTO CONCLUSIVO ASSEMBLEA APERTA 8-10 DICEMBRE ORVINIO


Roma 11/12/2017
Assemblea Aperta del 8-10 Dicembre 2017
Oggetto:Conclusioni
L’assemblea è stata una straordinaria occasione di incontro e confronto. Hanno partecipato nei due giorni di dibattito più di 40 persone provenienti da tutta Italia. Le questioni messe all’ordine del giorno erano la “seconda edizione della Lunga Marcia nelle Terre del Sisma” e il nuovo progetto di realizzazione di un “Cammino nelle Terre Mutate”.
I temi all’Odg sono stati dibattuti in modo approfondito con la partecipazione appassionata alla discussione di tutti i presenti. Tali le conclusioni:
1) E’ desiderio condiviso quello di ripetere la straordinaria esperienza della Lunga Marcia nelle Terre del Sisma. Sono state formulate numerose proposte per arricchire di contenuti la seconda edizione fra le quali a) invertire il senso di marcia partendo da L’Aquila. b) modificare il percorso “a spina di pesce” in modo da toccare un maggior numero di paesi fra quelli colpiti dal terremoto e in particolare Arquata del Tronto c) di prevedere una sosta di un giorno a metà del cammino durante la quale organizzare un grande evento attrattivo per tutto il mondo dell’escursionismo d) di prevedere una doppia partenza nei due sensi di marcia con un incrocio a metà strada e) di prevedere una sinergia con altri cammini come il Cammino naturale dei parchi che condivide in parte il percorso da Accumoli a L’Aquila.
2) Al fine di stabilire la data di svolgimento della manifestazione tutte le ipotesi esaminate richiedono un approfondimento preliminare in particolare per la ipotesi di inserire fra le tappe una variante per toccare Arquata del Tronto e la zona vicina e/o anche per quanto riguarda una eventuale sosta intermedia per cui al momento attuale provvisoriamente si conferma come periodo di svolgimento quello fra il 27 giugno e l’8 luglio. L’ipotesi dell’inversione della marcia è stata apprezzata positivamente da tutti gli intervenuti e tuttavia anch’essa è condizionata dalla variante Arquata.
3) L’ipotesi di realizzare un cammino escursionistico stabile che nei due sensi colleghi tutte le terre del sisma (le Terre Mutate”) è stata fatta propria da tutti i presenti con la prospettiva temporale di realizzare una Guida con la casa editrice Terre di Mezzo la cui uscita è prevista per l’Aprile del 2019 in concomitanza con il decimo anniversario del terremoto dell’Aquila. In tale prospettiva l’organizzazione della seconda edizione della Lunga Marcia nelle terre del sisma permetterà di mettere a punto la mappatura del percorso secondo le specifiche indicate dalla casa editrice e di ovviare ad alcune criticità verificatesi nel corso della prima edizione.
4) In merito all’ipotesi per esigenze più specificatamente escursionistiche di prolungare il cammino oltre i punti di partenza e di arrivo dell’attuale percorso, uscendo quindi dal territorio realmente interessato dai terremoti dello scorso autunno inverno, non è al momento possibile prendere una decisione definitiva, pur non essendo stata esclusa a priori poiché comunque interesserebbe zone ad elevato rischio sismico e ciò in considerazione delle persistenti problematiche che nella regione Marche oppongono le zone turistiche del pesarese alle zone interne della regione per quanto riguarda la gestione squilibrata dei fondi messi a disposizione per la ricostruzione. La questione sarà approfondita in un successivo dibattito.
5) Organizzativamente sono stati predisposti dei gruppi di lavoro: a) gruppo verifica percorso sentieri ed accoglienze (responsabili coordinatori Daniele Moschini e Francesco Senatore) b) gruppo relazioni con Enti territoriali parchi e associazioni (responsabili e coordinatori Enrico Sgarella e Franco Biasutto) c) gruppo comunicazione e diffusione (responsabili Melani Traini e Cecilia Ruscitto) d) segreteria organizzativa e coordinamento: Alberto Renzi.
6) Il documentario “Lunga Marcia nelle Terre del Sisma” è stato visionato in una prima versione ancora provvisoria e sono state prese in considerazione alcune possibili limitate modifiche che si proporranno agli autori. Il medesimo filmato sarà utile strumento di diffusione e di raccolta fondi e se ne organizzeranno proiezioni ovunque sarà possibile farlo. In tal senso sono già state raccolte le adesioni (resp. Melani Traini e Cecilia Ruscitto). Sempre per favorire la raccolta di fondi per obiettivi specifici e mirati relativamente alla strutturazione e implementazione del Cammino sarà prevista ove fattibile una campagna di raccolta fondi dal basso (crowdfunding) tramite le piattaforme specifiche oppure per mezzo di Banca Etica presso la quale è operativo il conto di Movimento Tellurico.
7) Nei documenti di presentazione della Lunga Marcia nelle terre del sisma seconda edizione verrà sottolineato l’aspetto primario e fondante della prevenzione dal rischio sismico che è stato un tema sempre propagandato nelle camminate organizzate da Movimento Tellurico, da intendersi con accezione più ampia come messa in sicurezza dei territori dal rischio di danni e vittime provocati dai disastri ambientali ed in particolare dai terremoti . Questa è “l’unica vera grande Opera utile e necessaria per il Paese”. Peraltro l’associazione Movimento Tellurico sta già operando parallelamente all’organizzazione della Marcia ad un progetto di cooperazione nel campo della informazione, formazione e intervento locale che favorisca l’utilizzo delle risorse pur esistenti e stanziate nel campo specifico a livello statale ma che non vengono però concretamente utilizzate dagli Enti Locali.
ENRICO SGARELLA
Presidente della associazione di promozione sociale
Movimento Tellurico, trekking ecologia e solidarietà.
Via Cimone 93c – 00141 – Roma
Tel. 3392287563 – fax 0682059350

31 MAGGIO ULTIMO GIORNO PER ISCRIVERSI

La lunga marcia di quest’anno ha avuto un grande riscontro e molti si sono già iscritti. Abbiamo fissato il termine ultimo per le iscrizioni a fine mese.
Ci piange il cuore perhé vorremmo consentire a tutti di vivere insieme a noi questa esperienza unica ma siamo costretti per ovvie questioni organizzative a chiudere le iscrizioni.
Per tutti gli iscritti che partono da Fabriano grande festa di partenza il 27 giugno all’eremo di San Cassiano l’ostello che abbiamo in autogestione.
A presto!
Enrico Sgarella
 

Il punto sulla situazione a L’Aquila a 8 anni dal terremoto

Nell’immediatezza del sisma c’era chi contestava la scelta sciagurata di creare 19 nuove “New Town” disperse nel territorio in un’area più grande di quella compresa all’interno del raccordo anulare di Roma con strutture abitative che non avevano nulla di “provvisorio” ma che al contrario avrebbero creato più problemi, nel futuro prossimo e remoto, per essere conservate e/o smantellate o comunque gestite.

In un qualche modo ciò avrebbe condizionato i tempi della ricostruzione o l’idea stessa di riuscire a ricostruire una “New Town” aquilana, città storia fra le più belle in Italia, dov’era ma Meglio di com’era..

Il libro all’epoca scritto da Georg Frisch si intitolava “Non si uccide così anche una città?”.

L’Aquila (def) pubblicazione Georg Frisch

Molte delle difficoltà attuali dell’Aquila, città che non è più quello che era e che andrà in un qualche modo ripensata e rifondata, per quanto riguarda il suo centro storico; difficoltà che vengono puntualmente individuate e descritte nella “visita guidata” di Legambiente che pubblichiamo (vedi in fondo) derivano da quelle scelte sciagurate, dalle speculazioni che facevano “ridere” molti amici degli amici che hanno accompagnato la costruzione delle New Town, dalla totale mancanza di un pensiero sistemico ed ecologico in chi a livello dei più alti poteri dello stato dovrebbe prendere le decisioni “giuste” nell’interesse della popolazione nell’immediatezza dei disastri.

Ancora oggi c’è chi sostiene che quella delle New Town era l’unica scelta possibile. Non è vero, naturalmente, ma manca ora la possibilità di una controprova. Quello che appare eclatante,  oggi con i terremoti del centro appennino, ieri con quello dell’Aquila è la totale mancanza di preparazione dello Stato, la (voluta?) mancanza di una legge che pianifichi le attività da porre in atto, la prevenzione nel senso di esser pronti prima, nelle zone in cui è certo che si verificheranno futuri terremoti, ad affrontare le emergenze, avendo già individuato le aree in cui impiantare i moduli abitativi provvisori, predisposte agli allacci alle utenze, con uno stock di prefabbricati immediatamente disponibili a livello centrale.  In un mese le sistemazioni provvisorie potrebbero essere pronte e la gente non dovrebbe essere sfollata al mare per mesi e forse anni. Prevenzione altresì nel senso di una campagna d’informazione per i buoni comportamenti da tenere in caso di sisma (campagne Edurisk) che diminuiscono il rischio e riducono le vittime fino al 50%. Prevenzione nel senso di una messa in sicurezza strutturale di tutti gli edifici pubblici, delle scuole e degli ospedali che devono rimanere in piedi, sicuri ed aperti.

La prontezza degli interventi d’emergenza (In tal senso nulla da dire sulla Protezione Civile ma soprattutto sul grande cuore delle decine di migliaia di volontari che si muovono per la solidarietà immediata) , la velocità nell’approntamento delle strutture abitative provvisorie, il coinvolgimento delle popolazioni nel controllo stesso del territorio e nella sua cura, sono gli strumenti per mantenere gli abitanti vicini alle loro case, alle loro piazze, alle relazioni umane che costituiscono tutte insieme una città e impedire l’abbandono del territorio e la perdita di abitanti in contrade già duramente colpite dalla migrazione economica.

Questo è anche il messaggio che vogliamo privilegiare quest’anno con la Lunga Mrcia 2017 , nelle terre del sisma, lungo le faglie dell’Appennino dal 28 giugno (Fabriano) al 8 luglio (L’Aquila)

Enrico Sgarella

Presidente dell’APS Movimento Tellurico, trekking ecologia e solidarietà.

visita-guidata-aquila  LEGAMBIENTE

 

In cammino da San Giuliano di Puglia

A poche tappe dall’arrivo della quinta edizione della Lunga Marcia per L’Aquila, ci prendiamo un momento per guardare indietro e ripercorrere il cammino che, immancabilmente, si è man mano arricchito di incontri, pensieri ed emozioni che hanno messo in secondo piano la fatica delle salite e il solleone. Siamo partiti sabato 25 giugno da San Giuliano di Puglia, comune molisano tristemente noto per il crollo della scuola elementare avvenuto nel 2002, a causa del quale morirono 27 bambini e una maestra. Quest’anno infatti il camminare, la condivisione e il contatto con le bellezze del nostro territorio sono ancora una volta per noi un modo per sottolineare la necessità di avviare, a livello nazionale, una campagna di messa in sicurezza antisismica degli edifici non ancora a norma, a cominciare dalle scuole e dagli altri edifici pubblici.

Visita al Parco della Memoria a S. Giuliano di Puglia
Visita al Parco della Memoria a S. Giuliano di Puglia

La splendida ospitalità degli amici di San Giuliano ci ha aperto le porte del villaggio temporaneo, ora non più utilizzato ma che forse diventerà un centro di accoglienza per profughi e migranti, salvandolo dal possibile e progressivo degrado. Ha avuto un forte valore simbolico il fatto di passare la notte nella sala che era la mensa scolastica costruita subito dopo il terremoto, l’abbiamo interpretato come un ulteriore stimolo a portare testimonianza della situazione degli edifici scolastici in Italia.

Il sole di San Giuliano di Puglia ci saluta al momento della partenza
Il sole di San Giuliano di Puglia ci saluta al momento della partenza

L’avvio della prima tappa, prevista di 18 km e con destinazione Ripabottoni, ha messo in moto i muscoli delle gambe e della lingua, approfittando dei suggerimenti di cammino e delle storie delle persone che ci hanno salutato dalla soglia di casa o, in qualche caso, hanno deciso in quattro e quattr’otto di accompagnarci per un po’.

Un abitante di San Giuliano di Puglia ci saluta e ci indica la via
Un abitante di San Giuliano di Puglia ci saluta e ci indica la via

Sull’antico percorso del tratturo abbiamo preso il ritmo per la marcia, figurandoci i greggi che stagionalmente coprivano in pochi giorni queste lunghe distanze, dal mare alla terra, adattandosi con gradualità al cambio di clima e sostenendo piccole economie locali, nonché portando momenti di festa in borghi altrimenti isolati dai flussi di persone e merci. Le tracce della transumanza evocano un mondo antico che viveva di una saggezza altrettanto antica e che in parte ancora si può respirare nell’aria che odora di grano e ha il colore rosso porpora delle sulle, i fiori tipici che crescono lungo i tratturi.

Verso Ripabottoni

Insegna tratturo

LE VOCI DELLA LUNGA MARCIA

  Cliccando sui link di seguito è possibile ascoltare le riflessioni condivise da alcuni partecipanti della Lunga Marcia per L’Aquila 2015 nella piazza del paese abbandonato di Fossa (AQ) il 4 luglio 2015, durante una sosta dell’ultima tappa del nostro percorso di quest’anno.

Intervengono: Luca Visconti, Cristina Rolfini, Franco Biasutto, Anna Ferruzzi, Filippo Gentile, Heather Trickley.

Un momento di sosta a FOSSA durante la Lunga Marcia 2015 ultima tappa.
Commenti di Luca Visconti, Heather Trickey, Franco Biasutto, Filippo, Cristina Rolfini, Anna Ferruzzi