I passi per Sant’Anna di Stazzema

2–8 luglio 2023 | Da Pietrasanta a Montefiorino

I passi per Sant’Anna di Stazzema

Un evento del “Cammino di Antigone”

Vogliamo costruire un nuovo percorso escursionistico, il Cammino di Antigone, che leghi tra di loro alcuni dei molti luoghi a cavallo delle Alpi Apuane e dell’Appennino tosco-emiliano che furono teatro di stragi nell’estate del 1944, l’estate di sangue della seconda guerra mondiale, e fra questi i più noti per numero di vittime innocenti: Sant’Anna di Stazzema e Montesole-Marzabotto.

Abbiamo imparato come nel cammino sia più facile non solo ricordare, ma anche trovare insieme significati su scenari più ampi, anche contemporanei. Vogliamo trasformare quella che viene ricordata ancor oggi come “la marcia della morte” che attraversando quei luoghi giunse alle porte di Bologna in una “marcia per il diritto dei popoli alla Pace”. Senza se e senza ma.

Nei giorni 2–8 luglio cammineremo per una settimana da Pietrasanta a Montefiorino passando per Sant’Anna di Stazzema, percorrendo un tratto del futuro Cammino di Antigone. Un Cammino che saremo felici di realizzare insieme a chiunque abbia interesse nel progetto e vorrà prendervi parte.

Per ulteriori informazioni:
Mail info@movimentotellurico.it
Telefono 340 7602381 – Tatjana (se non risponde lasciate un messaggio WhatsApp o sms e vi richiamerà)

Programma

Sabato 1° luglio 2023
Pietrasanta (stazione FS da Pisa)
Per chi arriva la sera prima della partenza, ospitalità presso ostello

Domenica 2 luglio 2023
Pietrasanta (LU) ⇒ Farnocchia (Stazzema – LU)
Km 10,9 – Dislivello in salita: 830 m  – Dislivello in discesa: 270 m

Eventi
Sant’Anna – visita Museo h. 14:00

Lunedì 3 luglio 2023
Farnocchia (Stazzema – LU) ⇒ Fornovolasco (Fabbriche di Vergemoli – LU)
Km 11,4 – Dislivello in salita: 700 m – Dislivello in discesa: 810 m 

Martedì 4 luglio 2023
Fornovolasco (Fabbriche di Vergemoli-LU) Castelnuovo di Garfagnana (LU)
Km 16,3 – Dislivello in salita: 770 m – Dislivello in discesa: 990 m 

Eventi: visita a struttura della linea gotica – loc. Grottorotondo

Mezzi pubblici: Stazione FS linea Castelnuovo Garfagnana – Pisa

Mercoledì 5 luglio 2023
Castelnuovo di Garfagnana (LU) San Pellegrino in Alpe (Castiglione di Garfagnana – LU)
Km 19 – Dislivello in salita: 1.340 m – Dislivello in discesa: 130 m – via Matildica del Volto Santo

Giovedì 6 luglio 2023
San Pellegrino in Alpe (Castiglione di Garfagnana – LU)  Frassinoro (MO)
Km 17 – Dislivello in salita: 280 m – Dislivello in discesa: 660 m –via Bibulca

Attività serale e accoglienza istituzionale: proiezione del film Sopra le nuvole di Sabrina Guigli e Riccardo Stefani (2008), che racconta l’eccidio di Cervarolo e quello di Monchio – Visita al “Ospedale partigiano” della Repubblica di Montefiorino.

Venerdì 7 luglio 2023
Frassinoro (MO) ⇒ Montefiorino (MO)
Km 12,3 – Dislivello in salita: 140 m – Dislivello in discesa: 560 m – via Bibulca

Eventi: a Montefiorino visita al museo della Repubblica di Montefiorino

Sabato 8 luglio 2023

Visita a Monchio: partenza da Rubbiano, percorso km 9

Eventi: incontro con a associazione familiari vittime della strage di Monchio (130 vittime).

Dopo pranzo trasferimento in pulmino a Modena, stazione FS

 


Per iscriversi, compilare il modulo al seguente link: Modulo di iscrizione

Informazioni pratiche utili: Da portare / Da non portare

Movimento Tellurico alla trasmissione Fahrenheit

Di seguito il link per ascoltare l’intervento di Melani Traini (nella prima mezz’ora della puntata) alla trasmissione Fahrenheit del Lunedì di Pasqua (2 Aprile 2018), che prende spunto dalla tradizione della gita fuori porta per approfondire i temi del camminare e in particolare del “Camminare Per”: Fahrenheit del 2 aprile 2018

“Appennino atto d’amore” di Paolo Piacentini

È uscito questo mese, pubblicato da Terre di Mezzo Editore, il volume Appennino atto d’amore. La montagna a cui tutti apparteniamo del nostro grande amico Paolo Piacentini, presidente di FederTrek, ideatore della Giornata Nazionale del Camminare, uomo di grande impegno civile e passione per il cammino e la montagna, che vive, sostiene e diffonde le nostre iniziative fin dalla nostra prima Lunga marcia per L’Aquila del 2012.

Siamo felici di formulare il nostro invito alla lettura condividendo le parole di un altro nostro grande amico e uomo di impegno e passione esemplari, Antonio Marchi, prezioso Tellurico dal 2013 in bicicletta, a piedi e soprattutto con il suo immenso cuore.


Nella pletora che ci assilla di libri-mezzi libri, fatti per essere venduti che letti o più per essere letti che meditati, ho atteso con interesse la pubblicazione del libro di Paolo Piacentini.

Per tutti i marciatori tellurici della “Lunga Marcia” Paolo Piacentini non è solo “la compagnia” ma anche l’istruttore, l’insegnante, il maestro che passo dopo passo ci indica la strada da percorre, racconta storie e esperienze di vita vissuta entrando con passione e amore nei temi a lui più cari della montagna.

Della sua ricchezza paesaggistica, delle difficoltà di chi la abita di come le associazioni, le istituzioni (ma anche tutti noi) possano fare qualcosa per un futuro più lieto e sostenibile del territorio appenninico dando la possibilità che chi lo abita possa rimanerci, lo fa dipendere molto da un mutamento culturale e da una nuova spinta alla spiritualità.

Paolo nel suo libro “Appennino Atto D’Amore” (un pane finalmente buono nel quale piantare i denti e da cui trarre nutrimento), non solo si racconta illuminandoci, ma mette le basi per un nuovo umanesimo, un vasto movimento di marciatori, un incontro di culture, richieste, progetti, una prospettiva di liberazione (perchè la montagna è libertà). Nel suo racconto la storia, i personaggi e le situazioni sono del tutto secondari rispetto al fluire del suo pensiero nella dimensione meditativa a cui davvero interessa introdurci. Paolo è come un artista che stende, nell’estesa parabola, la ricca materia dell’affresco. Infatti così è: la scena che vi si rappresenta è quella dell’uomo e del suo riscatto pagato e non quella di un debito indefinitamente pendente, quella di un Eden ritrovato e non rinviato indeterminatamente, quella della rivelazione e della possibile risurrezione.

La concezione di Paolo sta assolutamente all’estremo opposto dell’Utopia (a me cara): non ignora la fatica, la solitudine, il dolore; non rinvia a un bene futuro, ma dice a chi lo legge: apri gli occhi e accorgiti della gioia e della feicità che hai a disposizione: l’Eden ce l’hai fra le mani!

Questo è ciò che davvero conta: il progetto, la storia, i buoni propositi politici, concrete possibilità di realizzare il bene comune e di gustare la gioia su uno sfondo complessivo di benignità e di compiacenza possono, con la difesa del territorio, realizzare quello che si è trascurato per superficialità e sciatteria e biechi interessi di arricchimento.
Nella sua visione limpida, nell’idea di altri uomini, spuntati da bassi sentieri, il futuro si consuma nel presente e la socialità viene finalmente a coincidere con l’individualità di ciascuno.

Per il coraggio di altri sinceri innamorati dell’Appennino che scandiscono le sue pagine nella storia dell’Appennino si stanno forse congiungendo le vie del cielo e della terra.

Buona lettura.

antonio